Le uova non sono tutte uguali, e basta assaggiare le uova di galline allevate all’aperto per poi ” non tornare più indietro" , come ci hanno detto più di una volta dei nostri clienti, scettici inizialmente.
Ma chiariamo prima la tipologia degli allevamenti, perché spesso le indicazioni date sono non proprio veritiere, o meglio, non sono interpretate correttamente.
Allevamento in batteria (codice 3)
Pare che, per legge, in Italia non siano più possibili, ma io stessa ho trovato uova di galline allevate in batteria in vendita nei supermercati, praticamente si possono importare le uova categoria 3(in gabbia appunto) e popolano ancora gli scaffali di quasi tutti i supermercati.
Le galline, allevate in gabbia, sono strettissime, tutta la vita non vedranno cielo, l’erba dei campi e ciò che di diritto spetterebbe loro vedere. Sono sacrificate, anchilosate , se muore una gallina vicina, il cadavere o è mangiato da altri o resta spesso dei giorni in putrefazione. Le galline, stressate, si pizzicano tra di loro…insomma non è vita, e delle uova che mangiamo non valgono un abominio tale.
Allevamento a terra (codice 2)
Non crediate che sia tanto meglio. Le galline non stanno anchilosate in una gabbia, ma si spartiscono qualche centimetro di un terreno al chiuso, in un capannone, e non vedranno anch’esse mai la luce e il mondo fuori. Decine di migliaia stipate in un capannone, a terra sì, ma non libere e non all’aperto. Spesso la dicitura” allevate a terra” richiama l’idea del maturale, ma non è così. Prodotti appositi vengono spruzzati all’interno per combattere i parassiti, che le galline avrebbero combattuto da sole, se fossero state all’aperto. Corpi morti vengono pestati da altri animali…no, secondo noi, a parere nostro, non è vita nemmeno quella.
Allevamento all’aperto (codice 1)
Qui c’è da fare un distinguo, perché l’ allevamento all’aperto, in teoria, si tratta di galline allevate appunto all’aperto, in ampi spazi, purtroppo, però, non c’è una legge che assicuri un ampio spazio per gallina. Inoltre, tralasciando gli allevamenti grandi che non ho visitato e che non conosco, l’uovo del contadino” classico non spesso è così appartenente a questa categoria. Avete presente quei pollai chiusi da rete sia laterale che sopra? Ecco in pratica una voliera! Una gabbia ampia, ma sempre una gabbia è. Inoltre, con ridotto pascolo, la terra sarà totalmente priva di erba, battuta, e dunque l’alimentazione data non così spontanea. Anche qui non siamo d’accordo, se non avete ampi spazi per le galline che vi donano le uova ogni giorno, non le tenete, semplice! Inoltre, questi pollai improvvisati, per il 99%, non sono censiti né analizzati dall’asl, sfuggendo a controlli sanitari e analisi che sono indispensabili per impedire focolai di malattie(aviara…).
Pratiche barbare come il taglio delle piume delle ali per impedire alla bestiola di volare e sevizie varie per far cessare la cova alle galline (raccontateci da chi li pratica) ci fa diffidare di tali allevamenti.
Allevamento biologico(codice 0)
Questi allevamenti, per legge, sono allevamenti all’aperto che però garantiscono agli animali dei metri quadri di pascolo a capo( consentiti al massimo 6 capi/mq all'interno del ricovero e 4 mq/capo all'esterno), dunque le galline sono libere di pascolare in terreni più ampi rispetto alle altre tipologie di allevamento. Inoltre, vengono somministrati loro mangimi biologici, senza additivi.
Il nostro allevamento allo stato brado(codice ?)
Se fossimo bio, potremmo, in base al disciplinare, far pascolare 3000 galline, ma noi, nello stesso terreno, vi facciamo pascolare solo 250 galline, quindi hanno uno spazio di circa 48 mq a testa! È per questo che preferiamo descrivere il nostro allevamento “allo stato brado”, perché hanno a disposizione un ampio spazio, che si allunga ulteriormente quando le galline volano al di là della recinzione, e vanno nel bosco.
Perché non siamo bio? Perché al momento, per noi, non è sostenibile una certificazione che, comunque, ha dei costi. La nostra certificazione è la bontà delle uova delle nostre galline, e la possibilità, per le persone, di venire in azienda e conoscere un tipo di allevamento che è andato, purtroppo, perduto nel tempo, e che noi cerchiamo di riportare in auge, come buona pratica, perché un uovo, di qualunque colore e da qualunque provenienza non vale mai le sevizie di una gallina!
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